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Il Gruppo Menarini fiore all’occhiello dell’industria farmaceutica italiana. Fatturato in crescita con 4,6 miliardi nel 2024

Simonetta De Chiara Ruffo

Firenze. E’ un trend in continua crescita quello del gruppo Menarini che ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato pari a 4 miliardi e 603 milioni di euro, con un incremento del 5,2% rispetto al 2023. Questi dati sono stati annunciati nel corso di una conferenza stampa tenuta da Lucia Aleotti, azionista e membro del board Menarini e dalla Ceo Elcin Barker Ergun alla Camera di Commercio di Firenze. Il 79% del fatturato consolidato è realizzato fuori dall’Italia e a trainare è il farmaceutico con una percentuale del 96% mentre il 3% deriva dalla diagnostica. Nel 2024 nei 18 stabilimenti produttivi sono stati prodotti 609 milioni di confezioni. Il Gruppo è presente in 140 Paesi con oltre 17mila dipendenti. Aleotti ha parlato a lungo della grande soddisfazione derivante anche dal lavoro negli Stati Uniti, dove il Gruppo è arrivato nel 2020, e dai risultati di Turchia e Africa. In America Menarini ha infatti totalizzato nel 2024 un fatturato di 530mlm di euro rispetto ai 314 milioni del 2023. Le maggiori difficoltà si riscontrano invece in Europa dove lo spirito imprenditoriale è maggiormente tenuto a freno, come sottolinea Lucia Aleotti. “Purtroppo – dichiara – la Ue ha voluto imprigionare lo spirito imprenditoriale. E non c’è niente di peggio che frenare la crescita e la competitività degli imprenditori a livello globale imprigionandoli in una ragnatela di regole ed obblighi che non tengono minimamente in considerazione la situazione globale. Il nostro è un settore nobile, ricco di scienza e ricerca e di beneficio per il mondo che l’Europa si sta facendo scappare con scelte miopi”.

L’obiettivo di Menarini è continuare a crescere anche nel 2025 senza cambiare la strategia adottata negli ultimi anni, caratterizzata da un continuo autofinanziamento che prevede che tutto l’utile venga interamente reinvestito. L’innovazione resta infatti un punto di forza per gruppo fiorentino. Infine, una grande attenzione è rivolta all’implementazione dell’intelligenza artificiale. “Le aziende che non useranno l’intelligenza artificiale – conclude Elcin Barker Ergun -non saranno competitive nel futuro . Grazie all’intelligenza artificiale possiamo infatti aumentare l’efficienza operativa e così accelerare tutti i processi, dalla ricerca al trial per arrivare all’approvazione di un farmaco in tempi più rapidi”.